ALDOSUZUKI GABISUZUKI
La Suzuki T500 Titan venne presentata nel 1967 e rappresentava la moto di maggior cubatura della produzione giapponese dell’epoca. Ispirato al motore della inglese Scott 500 (anche se quest’ultimo era raffreddato a liquido) la Titan era una bicilindrica due tempi raffreddata a aria di 492 cc con ammissione comandata dal pistone che erogava 46 cavalli a 6000 giri. Il telaio era un doppia culla in tubi tondi dal disegno nitido, il forcellone oscillante era dotato di una coppia di ammortizzatori, la forcella era teleidraulica e i freni a tamburo con l’anteriore a doppia camma. Solo in seguito venne adottato il disco anteriore. La velocità massima superava i 170 km/h ma agli altri regimi la moto presentava un livello altissimo di vibrazioni. La Suzuki con questa moto volle infliggere un colpo mortale alla concorrenza precorrendo la scelta tecnica del due tempi intraprendendo una percorso che venne successivamente battuto dalle dirette concorrenti: Yamaha e Kawasaki.
La primissima versione, con assetto rigido, assecondava la guida sportiva ma era decisamente poco confortevole. Per ottenere una moto più comoda e fruibile venne presentata la T500 II Cobra che aveva il passo aumentato da 1380 a 1452 millimetri; l’aumento di passo era dovuto semplicemente all’aumento dell’inclinazione del cannotto di sterzo e quindi dell’avancorsa. Si perse un po’ in stabilità ma si guadagnò in comfort votando così la T500 all’uso turistico assecondato anche, contrariamente alle altre due tempi, dalla buona erogazione di potenza ai bassi regimi. Il peso di 187 kg non era proprio da primato ma era qualcosa in meno del Trumph Tiger 500 avendo però qualcosa in più in potenza e a parità di vibrazioni. Nelle versioni successive le caratteristiche del motore vennero via via sempre più “arrotondate” per un sempre maggior comfort. Per qualche strano motivo la T500, motocicletta con tanti pregi e pochissimi difetti, non è stata successivamente rivalutata dagli appassionati di moto classiche che le hanno preferito coetanee più cattive ma con tanti difetti in più. Eppure non era un “chiodo”; la T500 vinse, tanto per citare, la classe 500 del Tourist Trophy dell’isola di Man nel 1970 e 1972. Con una T500 corse anche un certo Barry Sheene che, anche se non ancora con il numero 7 sulla carena, aveva però già il paperino sul casco.